È stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale di ieri, 5 maggio 2022, il decreto del MISE che stabilisce termini, modalità e procedure per accedere alle agevolazioni della Legge 181/89 per il sostegno agli investimenti produttivi o di tutela ambientale delle Imprese, PMI e Grandi, nelle aree di crisi industriale individuate presso il Ministero.
Lo sportello, in fase di apertura, darà priorità ai programmi realizzati nelle aree di crisi industriale complessa tra cui: in Puglia, Taranto; in Campania, i Poli industriali di Acerra-Marcianise-Airola, Torre Annunziata-Castellammare e Battipaglia-Solofra; in Sicilia, Termini Imerese e Gela. Interessanti i vantaggi per le piccole imprese pugliesi, siciliane e campane che potranno ottenere un’agevolazione pari al 60% delle spese.
PER APPROFONDIRE DI PIÙ:
L’incentivo presenta un mix integrato di contributi:
Gli investimenti produttivi potranno essere accompagnati da ulteriori investimenti per:
a) progetti per l’innovazione di processo e l’innovazione dell’organizzazione (max 40% delle spese di investimento)
b) progetti per la formazione del personale (max 20% delle spese di investimento)
c) progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale (solo nel caso di programmi di investimento di importo almeno pari a 5milioni di euro)
Per i programmi di investimento produttivo, essi dovranno essere volti a:
a) la realizzazione di nuove unità produttive
b) la realizzazione, l’ampliamento e/o la riqualificazione di unità produttive esistenti
c) l’acquisizione di attivi di uno stabilimento che è stato chiuso o che verrebbe chiuso in assenza di acquisizione
Per i programmi di tutela ambientale, essi dovranno essere dedicati a:
a) innalzare il livello di tutela ambientale risultante dalle attività dell’impresa
b) consentire l’adeguamento anticipato a nuove norme europee che innalzano il livello di tutela ambientale
c) ottenere una maggiore efficienza energetica
d) favorire la cogenerazione ad alto rendimento
e) promuovere la produzione di energia da fonti rinnovabili
f) il risanamento di siti contaminati
g) il riciclaggio e il riutilizzo dei rifiuti
CHI PUÒ FARE DOMANDA
Potranno presentare domanda le imprese, in forma singola oppure in Rete, costituite in forma societaria e che sviluppino investimenti con spese almeno pari a 1milione di euro (in caso di Rete, almeno 400mila euro per ogni Impresa) in una delle seguenti attività:
a) estrazione di minerali da cave e miniere, con esclusione delle miniere di carbone non competitive
b) attività manifatturiere
c) produzione di energia, limitatamente ai programmi di investimento produttivo oppure ai programmi di investimento per la tutela ambientale
d) attività dei servizi alle imprese
e) attività turistiche, intese come attività finalizzate allo sviluppo dell’offerta turistica attraverso il potenziamento e il miglioramento della qualità dell’offerta ricettiva
SPESE AMMISSIBILI
Potranno essere realizzate spese per:
a) suolo aziendale e sue sistemazioni
b) opere murarie e assimilate e infrastrutture specifiche aziendali
c) macchinari, impianti ed attrezzature varie
d) programmi informatici e servizi per le Tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC)
e) immobilizzazioni immateriali
f) beni strumentali, materiali e immateriali, funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale dell’impresa secondo il modello «Transizione 4.0», compresi i beni che utilizzano le tecnologie di intelligenza artificiale, blockchain e internet of things
Per le sole PMI sono anche ammissibili, fino al 5% dell’importo complessivo le spese di consulenza.
Le agevolazioni variano, in relazione alla tipologia e alla localizzazione degli investimenti e alla dimensione aziendale.
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